martedì 20 gennaio 2009

Lo sguardo


E' nello sguardo di chi vive delle reali sofferenze, dove la vita sembra cadere impietosa nei suoi eventi. Dove l'incedere del destino sembra abbia solo spazio ciò che di peggio potevi aspettarti; in questo lembo di disperazione, ho guardato in faccia un uomo e ho visto gli occhi zampillare di vita. Ho visto la forza di chi non si arrende perchè tramite tutte le sue esperienze, non si sofferma sull'aspetto della fortuna o sfortuna, ma comprende ciò che la vita ha da insegnarli con quel tipo di linguaggio. Provo molto rispetto per l'essere umano, quando non si crogiola nel vittimismo anche se avrebbe tutti i motivi per farlo. Grazie a queste esperienze capisco anche i bimbi viziati che si lagnano per niente, paturnie rese eccessivamente egocentriche, a tal punto da non considerarle o da prendere a schiaffi con molto amore. A volte al dolore viziato bisogna rispondere don decisione paterna. Mentre di fronte all'oggettivo disagio di una vita, al malessere di un corpo straziato dagli eventi, essere come la madre che accoglie e accudisce. Non per forza sarai in grado di guarire, non è nostro compito, però importante sarà per chi lo riceve quel momento di ristoro.. Toccare un essere e sentire che la piaga si calma, è un dono che ci fa il "malato", un privilegio raro.
Mi sento molto fortunato.

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