giovedì 29 gennaio 2009

Sugli angoli della mente

Della mente e su di lei possiamo dire molte cose. Mi è piaciuto osservare negli ultimi giorni come nel gergo comune vengano usati due termini: Ottuso e acuto.
In geometria un angolo ottuso è superiore a 90°, quindi verrebbe da pensare ad una mente aperta capace di spaziare. Invece no, tra la gente ottuso viene usato per una persona che non è in grado di espandere più di tanto i suoi ragionamenti. Rimane fermo sulle sue convinzioni senza speranza di ravvedimento.
Mentre l'angolo acuto è inferiore a quello di retto. Quando definiamo una persona acuta, ci riferiamo a qualcuno in grado di cogliere degli aspetti finissimi della vita o di un evento qualsiasi.
Credo che questi due termini siano riferiti alla capacità della mente di mettere a fuoco. Più un angolo è stretto, più il fascio di luce è simile ad un laser, o alla lente d'ingrandimento quando concentra i fasci dei raggi solari in un unico punto.
Ecco che divento acuto, perchè sono in grado di focalizzarmi così tanto che riesco a penetrarlo a tal punto da sviscerarne aspetti molto fini, nascosti. Un fuoco così concentrato che diventa penetrante, entra nella realtà e la vivifica la accende, la rende illuminata, quindi visibile e finalmente comprensibile.
La mente ottusa invece disperde la sua intenzione mentale in tutti gli eventi esterni, non riuscendo poi a focalizzarsi. Di conseguenza la sua intensità non diventa sufficentemente forte per poter sciogliere il muro di incomprensione che è posto tra noi e il reale. Non riesce a dirigere la sua persona in un unico punto, in modo tale da illuminarlo, di metterlo a fuoco, accenderlo. Così la realtà rimane sempre una matassa oscura, perpetrando sempre gli stessi errori in modo ottuso.
L'atto della meditazione, di tutte quelle tecniche che tenodono a portare l'attenzione dell'uomo al suo interno, grazie all'ausilio del respiro cosciente, aiutano a fissare la mente su un punto (la propria interiorità), dandogli poi ossigeno col repsiro.
Ecco che a quel punto quando i due lembi si uniscono, che la combustione può aumentare di intensità. Più sono in grado di concentrarmi, di unire quel fascio di protoni che è l'uomo in un unico punto, più la mia intensità di luce sarà tale da poter scaldare e trasmutare la realtà personale e circostante.
L'acuto è in grado di dirigere i propri orgoni in modo sempre più concentrato e cosciente, può via via mettere sempre più mano nella propria vita in modo attivo e non inconscio.
Fino a rompere l'atomo con un gesto d'amore, liberando quell'immane potenza racchiusa nella materia, in un orgasmo potentissimo.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

ok ma se abbiam sempre detto che mano a mano che si va avanti si ha una visione estesa di quello che ci sta intorno (compresi noi stessi) e ora mi si viene a dire che è necessrio focalizzare... boh vado in confusione. cioé percepisco anch'io che si cambia e non si è più come si era prima ma boh, non capisco bene!

Marco M.

Il giardiniere ha detto...

focalizzare non è sinonimo di fissare...ma di comprendere in modo più profondo, quindi la mente si smuove dalle sue convinzioni e non si ottunde...al tempo stesso smuovendosi dalle sue posizioni, apre il suo raggio d'azione, ma è fondamentale sviluppare la capacità di focalizzazione.

Anonimo ha detto...

Come si sviluppa?

Marco M.

Il giardiniere ha detto...

meditando, focalizzando la propria attenzione 5minuti al giorno su un oggetto qualunque..
Leggendo informandosi, vivendo la vita senza preconcetti, ascoltando le storie della gente. QUesto ci permette di ribaltare i nostri punti di vista. Tutto è laboratorio.

Anonimo ha detto...

erano mesi che mi facevo la stessa domanda su 'ottuso' e 'acuto'.
buona interpretazione. ai laic it!
baci