sabato 19 gennaio 2008

2012

Forse per molti questa data non vuol dire granchè, a parte che avremo 4anni in più nella nostra vita. Singolare che il nostro bacino prenda lo stesso nome,vita, come a definendo una zona del corpo avente una circonferenza, un ciclo ben determinato e concreto, per quello che intendiamo noi con questa parola.
Ma tornando alla fatidica data del 2012. C'è chi si ispira ai Maya e dice che il loro calendario pone la fine della nostra epoca proprio al solstizio di inverno di quell'anno. C'è chi dice che ci schianterà un'asteroide o cometa che sia, qualcuno invece sostiene che l'asteroide si schianterà su Marte, sempre nel 2012 con devastanti conseguenze per tutto il sistema solare. Visto che farà esplodere il pianeta ferroso con catastrofiche conseguenze a catena.
L'anno platonico, l'inizio e la fine di esso corrisponderanno al momento in cui il nostro sistema solare ripasserà al centro della nostra galassia, il 2012.
Per gli indiani e la loro astrologia siamo nel Kali Yuga, l'ultima delle Ere da loro calcolate in questi grandi cicli celesti.Kaly Yuga o Era del Ferro, corrisponde al periodo della corruzione, disgregazione, l'entropia regna sull'anima e di conseguenza sul corpo; la fine del grande ciclo avente inizio nell'Era dell'Oro, questa probabilmente citata dalle nostre parti come l'Eden. Anche Esiodo e Mosè si sono impegnati per spiegare tutto ciò, gli Egizi i padri di questi ultimi si sono assolutamente impegnati per parlarci di questo due per mille. Ma noi in generale capiamo ben poco, distorciamo molto.
In ultimo c'è la grande partecipazione del movimento new age, creato ad arte dalla massoneria per fare un pò di maretta anche se non tutto il male viene per nuocere. Una partecipazione ormai di massa tra contattati, channellers ed esperti in astrologia moderna, che per alcuni alchimisti è molto anzi troppo fallace.
Ci sono tanti privilegiati che sentono esseri di altri sistemi solari o planetari, oppure sono in diretta con gli angeli. Ora non starò qui a discutere se esistano questi esseri "alieni" o no. Mi pare ovvio che un sistema di infiniti universi quale il nostro sia decisamente sprecato per l'attuale razza umana, visto che non è in grado di apprezzare il suo stesso pianeta.
Questi channelers riempiono intere pagine su internet di conversazioni loro avute con grandi esseri. C'è chi da almeno vent'anni dice a chiunque lo segua di comprarsi una casa in montagna e di farsi un bell'orto, perchè i tempi a venire saranno devastanti. C'è chi dice ogni settimana:"Va tutto bene, va tutto bene, insieme vinceremo, il grande progetto celeste procede deciso e glorioso".
Riguardo alle profezie iniziali sul 2012 credo che ognuno di noi si possa informare come meglio preferisca. Alla fine di questa ricerca si accorgerà che ci sono troppe cose assonanti per non farci su un pensierino.
Invece per quanto riguarda i restanti privilegiati contattati, senza offesa per quelli in buona fede, ma per gli altri credo che ci sia un delirio di onnipotenza. Oppure un sapiente lavoro per rintronare la gente, facendole aspettare inerte un salvatore dal cielo. Scaricandogli addosso ogni nostra responsabilità. Credere che un giorno il cielo sarà ricolmo di astronavi grandi quanto una città e che da queste scenderanno milioni di esseri pronti a rallegrarci e liberarci può essere anche plausibile, però prima noi altri dobbiamo decisamente "disciularci". Viviamo ancora troppo ancorati alle nostre piccinierie, lo dimostra il fatto che speriamo nell'intervento degli alieni come in una tachipirina celeste, oppure nell'ipotesi di essere gli eletti che ce la faranno. Ignorando la sorte dei nostri simili, perchè "Noi li avevamo avvisati".
Io penso che in primo luogo sia l'uomo a doversi svegliare, attualmente siamo dei primitivi con più tecnologia. Le fronti di molti di noi assomigliano più a dei primati avvolti da turbe psichiche, piuttosto che a degli angeli in terra (mi ritengo assolutamente uno di questi).
Troppi di noi si perdono ancora a rincorrere bandiere, il primo girone dell'inferno di Dante, invece di comprendere che l'unica vera bandiera è l'umanità e la sua natura. Poi c'è la bandiera fraudolenta delle associazioni segrete quali le massonerie, opus dei , ben n' rabith e compagnia bella, che ne han create altre a tavolino per distrarre la gente. La quale facente specchio dell'Era della decadenza preferisce ancora ammazzarsi, per idee create appositamente allo scopo di separarci.
Secondo me il Kali Yuga può anche essere inteso come espressione del nostro inverno interiore. Un momento in cui grazie al crollo degli schemi esterni, finalmente ci isoliamo da tutto tornando direttamente a noi stessi. Ricercando le nostre responsabilità incredibili, mandando ad esempio finalmente a puttane l'idea dei peccati, idea alquanto bizzarra di un dio che passa il tempo a cercare di giudicarci per poi punirci. Invece esiste la semplice "punizione" dettata dalla reazione uguale e contraria al nostro modo di essere e quindi successivamente agire.
Ritrornare finalmente a Sè riscoprendo il vero potere dell'individuo, nuovamente libero dai condizionamenti esterni di qualsiasi tipo esso siano. Un Umano finalmente aderente a quella che è la sua reale Natura interiore.
Di fatti da ogni pulpito le grandi ideologie hanno sempre cercato di svilire la potenza dell'individuo che ricerca la libertà d'animo (il capitalismo esalta il singolo a discapito del suo simile, non ha niente a che vedere con l'esaltazione dell'Animo), dando maggior risalto al potere della massa indirizzata in un unico scopo. Ma se noi studiassimo meglio la fisica comprenderemmo che fa più "danni" un uomo libero ed emancipato, di una massa di caproni.
Solo che preferiamo ancora le fiabe per il sonno...
O forse siamo pesci che seguono la corrente delle cose per giungere al proprio destino: il ritorno alla propria Natura. Gioia e pienezza di vivere, in una parola sola: Amore.
Baci e abbracci.

martedì 8 gennaio 2008

Nulla clades in animum pugnalis...???

Potrebbe essere che un giorno guarderete anche voi in faccia un vostro carissimo amico, e quando vi congederete da lui salutandolo non sarà come le solite volte. Forse perchè non saprete quando lo rivedrete nè se lo rivedrete. Non perchè vi stia sulle palle o qualcuno di voi due debba morire, ma semplicemente perchè magari lui avrà deciso di cambiare nazione in cui vivere.
Probabilmente non gli si darà molto peso, perchè ci sono i voli low cost che ci permettono un movimento così veloce e a lunga gettata che tutto apparentemente si semplifica, avendo l'illusione di non separarsi mai.
Tuttavia può accadere che quando questo vostro amico salga sull'aereo, qualcosa dentro di voi si renda conto che fisicamente sta avvenendo una separazione. Pare, si mormora, che noi viviamo in questo stato di condensazione energetica (la materia) proprio per percepire la separazione tra noi e tutto ciò che non riteniamo "Noi". Ecco allora che se anche riusciate a capire mentalmente che non è morto e potete rivederlo quando vi pare, comunque qualcosa non c'è più e inevitabilmente cambia. Si mette in moto un quantitativo pazzesco di rielaborazione emotiva, di spazi temporali prima vissuti con questa persona che ora naturalmente troveranno nuova collocazione, etc etc...Insomma comincia una nuova epoca anche per chi resta, non solo per chi parte.
Tutto questo per dire che è normale che mi dispiaccia, è normale provare dolore, anche se è mista a gioia e interesse, per ciò che si sta disponendo sul campo ora stravolto...
Quindi di seguito metto un altro mio racconto proprio per celebrare la partenza di un amico che è un fratello e l'arrivo di qualcosa di nuovo, mi auguro per tutti...

Leggere mail nuove, vecchie, di amici o conoscenti? Forse non c'è molta differenza, se non facciamo troppo i diffidenti....
Leggere e respirare piano, ascoltando un po' di musica, fermandosi tra una riga e l' altra pensando al volto di quella persona, al suo sorriso, lo sguardo, al suo modo di volerti bene, e come io lo comunico a mia volta...
Pensare alla vita, a questo grande viaggio, ora sulla Terra, magnifico Essere pianeta.
Vagando con la mente incontrando i ricordi dei miei viaggi, vacanze, illusioni, speranze, sogni!
Bisogno di poesia.
Rivedermi in macchina a Milano, con due amici, appena usciti da uno di quei centri sociali, dove stanno i drogati, e i delinquenti!
Già, i drogati. Spesso quando eccedo in euforia molti mi chiedono " Ma ti droghi!?!?!?!", come se fosse normale essere grigi. Come se la gioia possa essere solo uno stato di alterazione da stupefacenti ......
Ma ritornando al mio viaggio con i miei compagni, usciamo da quel posto e ci dirigiamo alla macchina di Max, come al solito non ha voglia di fare "sbattimenti", allora mi offro per guidare. La destinazione è vicina, poi Milano è un piccolo paese. L'altro socio della compagnia di disperati è Marco P..
Partiamo, ma dalle prime mosse si capisce che l' ambiente non è dei più lucidi. Fiduciosi ci imbarchiamo per fare un venti minuti di macchina e poi berci qualcosa, per rinfrescarci dalla traversata immane...Lo spazio e il tempo niente di più relativo.
Giro a destra, a sinistra e eccoci in Viale Mac Maho..
" E dove cazzo siamo!???" , un punto di domanda stampato in fronte a tutti e tre! “L' ho già sentito, ma non so mica dove siamo"
Viviamo da vent' anni a Milano ma ora è come se fossimo finiti a Utrecht in Olanda. Almeno lì riuscivo a tornare al campeggio.
Che strada prendere per la nostra direzione? Non ci perdiamo d' animo, la macchina va avanti ma non si sa bene dove. Noi continuiamo a parlare colti dal delirio cannabinologo, tanto di benzina ce n’è.
Periodicamente qualcuno convinto guarda fuori per vedere se riconosce la zona, ma niente!! Questa città così familiare è diventata sconosciuta, deserta, stranieri in un altro continente.
Spesso si sente riecheggiare una frase in macchina "Viale Mac Mahon!?? L' ho già sentita...Mmmh... però non so mica dove cazzo siamo", e poi "Ragazzi è ufficiale ci siamo persi a Milan, tre deficenti!", ogni tanto anche qualche senso di colpa "Dobbiamo smettere di farci delle canne così forti! Anche te Cesare non puoi mettere tutta quella roba dentro!"
...Dopo quaranta minuti di su e giù per questo fantastico viale milanese, cominciamo a pensare a quello che potrebbero pensare i nostri genitori… " Ma se io dico a mio padre che mi sono perso a Milano non ci crede, oppure pensa che ha un figlio deficiente!" ,
Cominciamo a ridere e pensiamo di chiamarli per chiedergli informazioni all' una di notte: "Papà sono in Viale Mac Mahon come faccio a tornare a casa!?"..." Mi vieni a prendere?"...a questo punto mi devo fermare perchè non riesco a vedere più la strada da quanto sto ridendo, mi lacrimano gli occhi, e la fuorezza della canna importantissima che ci siamo fatti prima, accresce l' ilarità nonché lo spaesamento...
Sentirsi improvvisamente stranieri su un suolo tanto familiare, che strano.
Dopo un' ora e venti di deliro tremens, i ragazzi riuscirono a raggiungere la meta tanto ambita. Gli amici che ci aspettavano ormai con le ragnatele addosso, pensavano fossimo dispersi. Fecero molta fatica a crederci, ma solo dopo averci guardato in faccia capirono che non erano scuse.
Siete dei cari compagni di viaggio..
Il Giardiniere.