sabato 4 ottobre 2008

Maduro Maturo


Nella nostra società pare sempre che non ci sia tempo a sufficienza. C'è sempre qualcosa da fare che ne precede un'altra e so già che sarò in ritardo. Ogni giornata pare una immane corsa all'impegno, all'evento di qualsiasi tipo, comunque è sempre una cosa che si aggiunge a tante altre nella lista della nostra giornata.
E' difficile riuscire a sostenere questi ritmi riuscendo a mantenere un sistema nervoso sano e salvo, con organi annessi. Aggiungerei anche che molti impegni sul nostro rullino di marcia quotidiani non riescono ad essere espletati.
La nostra ossessiva corsa che ricerca una illusione di una vita piena e appagante fino all'ultimo secondo della nostra vita, è una fuga dall'unica certezza che abbiamo: prima o poi si muore.
Ma questo non è il punto dove volevo arrivare, in realtà ciò che ho notato è che l'educazione viene distrutta da questo stile di vita.
Non faccio la solita disquisizione le scuole, la riforma delle scuole, la famiglia etc etc..Perchè non parlo solo di una educazione infantile o puberale. Parlo proprio dell'atto di educare chiunque a qualsiasi maestria, anche quella del prepararsi un tè.
Per crescere la natura ce lo insegna semplicemente, ci vuole tempo! Non parlo di un tempo dell'orologiaio, ma di cicli interiori, di fasi che richiedono tutto il tempo necessario per poter dare i loro frutti. Ecco che ad esempio una mamma non ha tempo di star dietro ai capricci del bimbo perchè non avrebbe tempo di fare altro, o non ha le energie perchè giustamente ci son proprio dei ritmi che ti tolgono le forze.
Quindi ciò che si nota è una società viziata, priva di spina dorsale dove manca la tempra e la voglia di temprare. Non sto parlando di quell'attitudine goliardica, ma di capire seguendo i tempi di ogni essere quali sono le sue attitudini. Così come qualcuno a 14anni ha i peli sul petto, può anche essere che altri li abbiano a 25anni o mai... Le nostre città d'asfalto ci hanno allontanato dalla comprensione che i fiori sbocciano in primavera e i frutti vengono in estate, se gli si mette fretta o non vengono o fan cagare...
Questo continuo schizzare ci distoglie dalla bellezza del momento in sè, privo di ogni interesse, bello per il suo presente. Privandoci di questa capacità d'ascolto non siamo in grado di sentire la velocità del prato che cresce sotto il bosco, non capendo così quali sono i ritmi per l'educazione di ogni individuo.
Creando una serie innumerevole di frustrati e o viziati.
A furia di correre il sistema crea automi privi di capacità di crescita interiore, poichè questa è un'attenzione che richiede tempo. Essendo un processo innaturale quello della staticità, poichè essa si muove sempre e verso una crescita, tenderà presto o tardi a collassare, riportandoci su ritmi più interni e naturali.
E' solo questione di tempo, di ritmi che necessitano tutte le maturazioni.
Siamo come tante bottiglie di vino depositate in cantina.

1 commento:

Anonimo ha detto...

eheheh mio caro...
lo sto imparando proprio in questi giorni...

ci sono dei cicli... delle stagioni... ma le nostre ansie non ci permettono di viverli per quello che sono... vogliamo saltare alcune fasi e farle durare meno del dovuto, altre vogliamo farle durare di più, oppure vogliamo utilizzare in questa stagione le cose che si adattavano bene alla stagione passata...

ne parlo perché accade prima di tutti a me, e ora voglio essere presente momento per momento nel "qui ed ora"... ;-)