domenica 23 dicembre 2007

Aqquario

Vi posto un racconto molto bello scrittomi da un'amica molto cara.
Non rivelerò il suo nome perchè è timida e ha paura che la stampa poi la riconosca,
è una donna molto famosa e affermata.
Però leggete che bel racconto o resoconto.
L'autrice si chiamerà Juditth Square
AQQUARIO
Aqquario. Aqquario. Non mi sento di chiamarlo con il suo vero nome.
Un surrogato bagnato del mare. Nemmeno gli animali dotati di organi natatori
sono gli stessi.
L’equivalente dello zoo su terraferma. Con meno puzza però.
Una gran tristezza: squalo grigio+squalo toro+squalo sega+ ricciole varie+ pesce
luna costretti a nuotare, sarebbe più appropriato dire “stare a galla” ( o “andare
alla deriva”?), in un’unica vasca dalle grandi vetrate, dove, dall’altra parte mandrie
di urlanti bambini drogati battono le loro piccole e chiassose manine alla ricerca del
pesciolazzo più sveglio, e maschi e femmine più alti e più grossi, muovendosi in
branchi sudati e starnazzanti tirano fuori dai loro pertugi aggeggi grigiometallizzato
simili a moderne pistole che invece di cacciar fuori pallottole, sparano
luci flashanti a profusione (giudicandolo probabilmente divertente per gli esseri
meravigliosamente acquatici che si offrono alla vista senza disturbare alcuno).
Ho sentito il pesante sguardo di una foca posarsi su di me, e mi sono vergognata.
Credo che i pesci, attraverso la spessa lente del vetro che separa la terra dall’acqua,
ci osservassero con disgusto e rassegnazione: mostri deformati incapaci di cambiare
il destino a cui sono condannati.

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