giovedì 9 aprile 2009

La lacrima estatica


Gli Egizi nell'ormai inflazionato occhio di Ra per i tatuaggi, hanno racchiuso un mare di significati. Tralasciando il significato che per loro aveva il gerogligfico semplice di occhio, che corrisponde pienamente al principio di indeterminazione di Heisenberg, ho voglia di parlare della lacrima che scende dal suo occhio. Non è un ornamento ai fini della buona riuscita del tatuaggio, ma è lì per rendere bella la creazione, di fatti è l'uomo agli occhi di Ra. Siamo una lacrima di Dio, un suo prodotto che nasce direttamente dal suo sguardo, dal quel contatto diretto che c'è tra la luce esterna e la luce interna. La parte più solare di Ra, colto da un estasi di piacere si è commosso e ha creato l'uomo. Composto da liquidi e sali, ma partorito direttamente dal Sole, quindi in noi è implicita la forgiatura Ignea, solo che è nascosta all'interno dei liquidi e dei sali. E' quell'elemento che tiene unito il nostro corpo determinandone l'individuazione. Di fatti dopo la morte sopraggiunge il raffreddamento e la disgregazione.
Il pianto spesso è associato ad un momento in cui termina qualcosa in maniera definitiva, per il nostro modo di percepire la realtà, ed è usualmente collegato ad un momento di dolore. Tuttavia esiste anche il pianto di gioia, derivante da uno stato di estasi tale, di una convibrazione talmente fusa con tutto il creato che genera un pianto di gioia, così fisica che scuote nei genitali. Ecco che forse, anche quell'espressione di Dio che gli Egizi chiamavano Ra, colto da uno stato di tali proporzioni, ha partorito il bimbo umano.
Inoltre aggingo che Ra non è Dio, è un' espressione del Creatore che noi dal nostro grado di coscienza siamo in grado di cogliere e vivere. Però come è spiagato bene nella kabbalah, induismo, buddismo, cristianesmio etc etc... Dio è una continua scoperta, si ri-vela continuamente. Ogni volta che togliamo un velo, ecco che subito ne troviamo un altro davanti a noi. E' nella natura implicita della divinità quella di essere in continua crescita e movimento. Quindi è l'eterno inafferrabile, è TUM per gli Egizi, al pari del suono di una pulsazione. Quel ritmo primordiale che sta alla base di ogni vita che sia stata creata. Un suono, una frequenza, una presenza che si coglie nell'aria, si percepisce solo se si porta l'orecchio sulla frequenza giusta.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi permetto di aggiungere anche un'altra cosa e far notare che, al pari di ciò che hai detto, anche noi uomini quando emettiamo una lacrima buttiamo fuori con essa il germe per un rinnovamento, una creazione, qualcosa di completamente nuovo che si stacca da ciò che è accaduto prima del pianto eppure ne è diretta conseguenza, in un eterno continuum. O almento questo è ciò che la mia esperienza di vita mi ha portato a scoprire.

Un abbraccio.
Marco M.