mercoledì 18 giugno 2008

Mente pura



Mente pura significa una mente tranquilla e libera da ogni pensiero inutile o che turbi.
Guida allo Yoga di Sri Aurobindo.

Se è vero che in questo corpo sperimentiamo uno stato di solitudine, è anche vero che proprio grazie a questo stato noi andiamo in contro a un impulso di costante ricerca di unione. Vogliamo vicini i genitori, familiari, poi gli amici o avere un fidanzato/a. Tutti noi cerchiamo qualcuno o qualcosa a cui unirci, o con cui sentirsi finalmente tutt'uno. Di solito per nostra indole pigra preferiamo trovare qualcuno che ci apprezzi, ci capisca, insomma ci accetti o addirittura ci ami, poichè deficitiamo di amorproprio. Una visione spesso passiva dell'amore, di solito quella più attiva più che di amore tratta di caccia, o di spirito da crocerossina. Sono comunque due sistemi per sentirsi amati e importanti, di fondo c'è il timore di non valere granchè. Cosa assolutamente falsa, noi tutti siamo portatori di un valore inestimabile: noi stessi!
Tornando a noi umani amanti, forse potremmo provare ad amare in modo più attivo che reattivo. Amare non solo quando qualcuno o qualcosa fa un passo verso di noi, ma provare a fare questo gesto per primi. Osare, avere il coraggio di battere i freni del nostro recinto. Uscire e mostrarsi nudi. Perchè quando si ama, si è nudi di fronte al mondo, per questo ci sentiamo vulnerabili, anche se è una percezione dell'ego. In realtà è nell'accettazione della propria nudità, fragilità, temporaneità, è nell'espressione di queste cose che si cela fra le righe la potenza dell'amore. Non è di certo sollevando 40kg col solo bicipite che diventeremo un essere umano migliore, nè tantomento conoscendo tutti i libri della nostra biblioteca a memoria.
Ma esponendoci, facendo il primo passo verso chi riteniamo sconosciuto, di fatto non lo è visto che nell'essenza della nostra natura interna siamo tutti simili.
Ciò di cui vi scrivo pare bello e magari scontato, ma non lo è altrettanto quando ci si accinge nella vita di tutti i giorni a farne pratica. Mettersi a nudo, sorridere e spiegarsi meglio con chi ci sta urlando in faccia, questo è l'atto di difficoltà. Essere saldi come lo sguardo dell'aquila per non cedere a compromessi in situazioni dove mancherei di amore nei miei confronti.
Piangere d'amore, di gioia, è un atto assai sconosciuto ai più. E' più facile comprendere come mai si pianga per dolore che per inebriamento divino. Ma è grazie a questi gesti che riusciamo a diventare più umani e meno ricercatori di santità. Solo l'umanità può salvare quest'Umanità, è come l'omeopatia, il simile cura il simile.
Spero sia comprensibile, perchè se lo fosse allora non resterebbe che MATURARE questi gesti nel quotidiano..

2 commenti:

Anonimo ha detto...

It could give you more facts.

Il giardiniere ha detto...

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